Comprendere la situazione della droga in Europa nel 2025: principali sviluppi (Relazione europea sulla droga 2025)

L’ultima analisi condotta dall’EUDA sul fenomeno della droga in Europa rivela un mercato al contempo resiliente e sensibile agli sviluppi in atto a livello mondiale. I persistenti problemi di salute e sicurezza dovuti alle sostanze illecite sia «classiche» sia più recenti, nonché in misura crescente le interazioni tra di esse, creano un contesto politico impegnativo per la definizione e l’attuazione di risposte efficaci. La Relazione europea sulla droga 2025 fornisce un’istantanea della situazione della droga in Europa sulla base dei più recenti dati disponibili. La presente sezione introduttiva contiene un commento analitico su alcune delle questioni importanti che figurano attualmente nell’agenda politica europea in materia di droga.
Questa pagina fa parte della Relazione europea sulla droga 2025, la panoramica annuale dell’EMCDDA sulla situazione delle droghe in Europa.
Ultimo aggiornamento: 5 giugno 2025
Garantire la preparazione dell’Europa all’evoluzione dei problemi legati alla droga

Il mercato europeo delle droghe si sta evolvendo rapidamente in quanto sia i fornitori sia i consumatori stanno trovando il modo di adattarsi all’instabilità geopolitica, alla globalizzazione e ai progressi tecnologici. Ciò sembra tradursi nella disponibilità di una gamma più diversificata di sostanze, spesso di elevata potenza e purezza, che comportano nuovi rischi per la salute pubblica. Al tempo stesso, gli eventi globali minacciano di spingere al limite le capacità di risposta dell’Europa, poiché la complessità e la portata del problema continuano a crescere.
L’impatto degli sviluppi ai quali stiamo assistendo implica che tutti rischiano in qualche modo di subire le ripercussioni del consumo di sostanze illecite, dell’attività del mercato della droga e dei problemi a esso associati. Lo si rileva direttamente in coloro che sviluppano problematiche e che necessitano di cure o altri servizi. Lo si riscontra indirettamente nel reclutamento di giovani vulnerabili da parte della criminalità, nella pressione sui bilanci sanitari e nei costi sociali per le comunità che non si sentono in sicurezza o in cui le istituzioni o le imprese sono minacciate dalla corruzione o dalle pratiche criminali. Non possiamo evitare che i problemi connessi alle droghe abbiano un impatto quasi ovunque. Si manifestano in altri problemi politici complessi (come la mancanza di una fissa dimora, la gestione di disturbi psichiatrici e la criminalità giovanile) e li aggravano. In alcuni paesi si sta inoltre assistendo a livelli più elevati di violenza e corruzione causati dal mercato della droga. Sempre più osserviamo che quasi tutto ciò che presenta proprietà psicoattive può comparire nel mercato della droga, spesso etichettato in modo ingannevole o sotto forma di miscele, in modo che i consumatori siano potenzialmente inconsapevoli delle sostanze assunte; ciò aumenta i rischi per la salute e crea nuove sfide normative e in materia di attività di contrasto.
L’EUDA si impegna ad aumentare la preparazione dell’Europa in materia di sostanze illecite e nuove sostanze psicoattive, sostenendo l’Unione europea e i suoi Stati membri attraverso un nuovo modello di servizi interconnesso. La Relazione europea sulla droga sostiene questo lavoro mettendo in evidenza le ultime tendenze e le minacce emergenti per i responsabili delle politiche e gli operatori del settore, al fine di orientare i loro sforzi e sostenere lo sviluppo di risposte tempestive e basate su dati concreti ai nuovi e mutevoli problemi legati alla droga.
L’Agenzia dell’Unione europea sulle droghe – sostegno alla risposta a uno scenario della droga in evoluzione

Oggi, in Europa, improvvisi cambiamenti nelle sostanze disponibili nei mercati locali della droga sono più probabili che in passato, il che comporta una maggiore incertezza sui danni a cui possono essere esposte le persone che le assumono. Le nuove sostanze sono diventate sempre più integrate nel mercato europeo delle droghe illecite, rivolgendosi a un’ampia gamma di consumatori, da quelli episodici e socialmente integrati a quelli con modelli di consumo problematici e che vivono una situazione di emarginazione sociale.
A seguito della trasformazione dell’EMCDDA in EUDA nel luglio 2024, l’Agenzia è meglio attrezzata per rispondere a queste sfide; il suo ruolo proattivo è rafforzato e consolida la sua missione di sostenere la preparazione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri con una gamma di servizi di alta qualità incentrati sul cliente. Nell’ambito del nuovo mandato, l’EUDA utilizzerà l’analisi di esperti per sostenere valutazioni e risposte quasi in tempo reale ai problemi emergenti in materia di droga, che siano minacce da nuove droghe, precursori o sfide legate al mercato globale della droga e alle sfide tecnologiche.
Con l’avvento di nuovi potenti oppioidi sintetici, quali i nitazeni, disponibili nell’Unione europea e che creano gravi rischi per la salute, è essenziale migliorare la capacità dell’Europa di identificare nuove sostanze, determinare la purezza degli stupefacenti e condurre una profilazione farmacologica per chiarire quali sostanze vengono vendute. A tal fine, l’EUDA sta sviluppando una rete di laboratori nazionali di scienza forense e tossicologia, a sostegno dello sviluppo di standard qualitativi in questo importante settore.
I focolai di avvelenamento possono aggravarsi rapidamente, come è stato osservato con i cannabinoidi sintetici e gli oppioidi nitazenici. Il sistema di allerta precoce dell’UE per le nuove sostanze psicoattive rimane un sostegno essenziale per la sensibilizzazione e le risposte a livello nazionale e dell’UE alle droghe nuove e controllate. Offre scambio di informazioni, avvisi, allerte, allarmi precoci e valutazioni del rischio. A complemento, il sistema europeo di allerta antistupefacenti sosterrà le attività di preparazione e risposta dell’UE e degli Stati membri ai rischi gravi legati alle droghe attraverso lo scambio rapido di informazioni, allarmi mirati e altre comunicazioni sui rischi.
Il sistema di valutazione delle minacce per la salute e la sicurezza dell’EUDA è attualmente in fase di sviluppo come nuova capacità per supportare la preparazione e l’azione strategica in risposta alle minacce emergenti legate alla droga nell’Unione europea. Alla fine del 2024 l’Agenzia ha completato una valutazione pilota della minaccia, incentrata sugli oppioidi sintetici di elevata potenza nella regione baltica. Le valutazioni delle minacce sono elaborate in stretta collaborazione con gli esperti nazionali e si basano su molteplici fonti di dati e contributi multidisciplinari. Forniscono un’analisi strutturata della situazione e propongono opzioni di risposta a più livelli per contribuire ad attenuare la minaccia a livello sia nazionale sia dell’UE.
La situazione della droga in Europa nel 2025 – una panoramica
La disponibilità di droghe illecite in Europa rimane elevata a causa di flussi resilienti

L’analisi degli indicatori relativi all’offerta di droghe illecite nell’Unione europea suggerisce che i flussi di droga sembrano essere resistenti a molti cambiamenti del mercato, con una disponibilità che rimane elevata per tutti i tipi di sostanze. Esiste una diffusa disponibilità di una gamma di droghe più ampia, spesso di elevata potenza o purezza, per i quali le conoscenze sui rischi per la salute sono limitate. Per alcune droghe, ad esempio la cannabis, vi è una crescente diversificazione dei prodotti di consumo disponibili sul mercato (quali oli, estratti, forme edibili e prodotti per la vaporizzazione). Per quanto riguarda la cocaina, i livelli dei sequestri segnalati in Europa hanno continuato ad aumentare di anno in anno. Relativamente alle droghe sintetiche, come le amfetamine, l’MDMA e i catinoni, vi sono prove di un aumento della produzione in Europa e si teme che questa produzione locale, più vicina ai mercati dei consumatori, possa innescare cambiamenti più rapidi nelle tendenze di consumo. La crescente integrazione di nuovi stimolanti nel mercato europeo delle droghe illecite, accanto a sostanze illecite di uso più comune, pone sfide in evoluzione in termini di sensibilità dei sistemi di monitoraggio esistenti ai danni emergenti e di adeguatezza delle risposte esistenti.
Scambi commerciali transfrontalieri sfruttati dalle reti di traffico di stupefacenti

La globalizzazione ha avuto un impatto significativo sulla disponibilità di droga in Europa, in quanto i criminali sfruttano le maggiori opportunità di traffico offerte da reti di comunicazione, commercio e trasporto maggiormente interconnesse. L’infiltrazione delle rotte marittime e il traffico di massicce quantità di droga in container commerciali intermodali continuano ad alimentare il mercato della droga in Europa. Il commercio globalizzato viene sfruttato per facilitare l’acquisto di sostanze chimiche e attrezzature utilizzate nella produzione di droghe illecite, con un maggiore coinvolgimento dei produttori e dei trafficanti europei di droghe nelle reti criminali internazionali.
La resilienza del traffico illecito di droghe attraverso le catene di approvvigionamento commerciale si riflette nei grandi sequestri di droga nei porti europei. Nel 2024 la Spagna ha segnalato il più grande sequestro di cocaina mai effettuato in un’unica spedizione: 13 tonnellate, nascoste in banane provenienti dall’Ecuador. Nel 2023 la Germania ha sequestrato 43 tonnellate di cocaina, con un aumento significativo rispetto all’anno precedente, grazie al sequestro di grandi spedizioni di 25 tonnellate nel porto di Amburgo Le reti criminali utilizzano molteplici metodi per evitare di essere scoperte. Tra questi si annoverano le sofisticate tecniche di occultamento, che di solito coinvolgono carichi di merci, che presentano sfide logistiche per le autorità, prendendo di mira i porti più piccoli; si trasferiscono spedizioni da una nave all’altra in mare o le si lasciano galleggiare in acqua per la raccolta.
La tabella di marcia dell’UE contro il traffico di droga del 2023 delinea misure volte a migliorare la gestione dei rischi doganali e l’individuazione di stupefacenti e precursori. Tra esse si annoverano il miglioramento dell’interoperabilità dei sistemi informativi delle autorità doganali tra gli Stati membri dell’UE e il sostegno al ricorso ad apparecchiature avanzate per la scansione dei container. La tabella di marcia sostiene inoltre l’Alleanza europea dei porti, un partenariato pubblico-privato concepito per incrementare la resilienza dei principali centri logistici europei contro il traffico di stupefacenti e l’infiltrazione da parte di reti criminali.
Con l’evoluzione della produzione e del traffico di droga, la lotta contro i rischi per la salute e la sicurezza generati dalle attività delle reti criminali e dal funzionamento del mercato della droga rimane una sfida. Sia la criminalità organizzata che il traffico di droga sono tra i temi chiave affrontati nella prossima valutazione esterna della strategia e del piano d’azione dell’UE in materia di droga per il periodo 2021-25. Sviluppata con le informazioni tratte dalle valutazioni annuali della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità di Europol, la recente iniziativa ProtectEU, una strategia europea di sicurezza interna, affronta l’evoluzione del panorama delle minacce, con particolare attenzione alla lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di droga.
Le piattaforme online vengono utilizzate per facilitare il traffico e la distribuzione di droga

Una moltitudine di piattaforme online nazionali e globali sono attualmente utilizzate per organizzare il commercio di droga, con un’attrattiva sia per i fornitori sia per gli acquirenti legata alla loro immediatezza e al potenziale anonimato. Per la vendita al dettaglio, vengono utilizzati i siti web di superficie, tra cui le piattaforme di commercio elettronico legittime e i social, per vendere nuove sostanze psicoattive, prodotte illegalmente, oltre a medicinali falsi, e, in misura minore, sostanze illecite consolidate. I siti web di superficie vengono anche utilizzati per vendere precursori di droghe e altre sostanze chimiche utilizzate nella produzione di droghe. Le informazioni attuali rammentano che la commercializzazione di droga al dettaglio è sempre più agevolata attraverso le piattaforme e le applicazioni dei social, che spaziano dai profili pubblici ai contenuti privati e ai forum per gli utenti sottoposti a screening preliminare. Le vendite al dettaglio sono facilitate anche dai siti web della rete oscura, che garantiscono l’anonimato attraverso la crittografia e i pagamenti digitali in criptovaluta, rivolgendosi a clienti di tutto il mondo, ma talvolta anche a paesi o gruppi linguistici specifici.
Le ricerche indicano che gli acquirenti e i venditori considerano i social media più attraenti delle reti oscure, perché facilitano le transazioni rapide e convenienti, sia di persona, sia attraverso i pagamenti online, la consegna diretta o l’utilizzo di punti di raccolta. Le reti criminali utilizzano inoltre i social media per reclutare e sfruttare gli adolescenti per operare come facilitatori di basso livello in vari aspetti del commercio di droga, tra cui la vendita al dettaglio, il traffico transfrontaliero e l’intimidazione e la violenza mirate.
L’attrattiva delle reti oscure è stata diminuita dalla loro breve durata operativa, dalle truffe e dalle chiusure guidate dalle forze dell’ordine. Più in generale, le forze dell’ordine hanno interrotto le infrastrutture criminali digitali infiltrandosi nelle reti di comunicazione criptate utilizzate dai trafficanti.
Le intimidazioni e le violenze rimangono un segno distintivo del mercato europeo della droga

Oltre a rendere le sostanze illecite ampiamente disponibili in Europa, la produzione, il traffico e la distribuzione illegali di stupefacenti generano intimidazioni e violenze, compromettendo la sicurezza dell’Europa. I potenziali profitti derivanti dalla vendita di droghe illecite attraggono le reti criminali, dando luogo a un’intensa competizione per il controllo delle fonti, delle rotte e dei mercati, e possono portare alla violenza. Sono aumentate le preoccupazioni non solo per la corruzione del personale nelle catene logistiche di approvvigionamento o per i tentativi di destabilizzare le istituzioni attraverso infiltrazioni, ma anche per quanto riguarda gli omicidi e lo sfruttamento di minori reclutati da reti criminali in vari aspetti del commercio illecito di droghe.
I giovani vulnerabili vengono presi di mira, di persona e online, e reclutati per lavorare come corrieri della droga e, in alcuni casi estremi, per partecipare a violenze e omicidi legati alla droga. Le persone possono diventare vittime di intimidazioni e violenze legate alla droga a vari livelli, con individui e famiglie presi di mira per accumuli di debiti per droga. Con l’intensificazione degli sforzi delle autorità di contrasto nei principali centri di trasporto, le reti criminali sfruttano molteplici modalità operative per spostare le spedizioni di droga, creando la possibilità che le intimidazioni e le violenze si manifestino in nuovi luoghi in cui si producono, immagazzinano, transitano o vendono sostanze stupefacenti.
L’EUDA ha lanciato un nuovo progetto per meglio comprendere la natura della violenza legata al mercato della droga in Europa, al fine di fornire ai decisori le migliori informazioni disponibili su come affrontare questo problema. Nell’ambito di questo impegno, e in collaborazione con la Commissione europea, l’EUDA ha organizzato la prima conferenza europea sulla violenza legata alla droga, che si è tenuta a Bruxelles nel novembre 2024. La conferenza ha affrontato i diversi aspetti della violenza legata alla droga, equilibrando le preoccupazioni in materia di salute e sicurezza e promuovendo la sicurezza delle comunità e la salute pubblica. Questo evento ha evidenziato la necessità di migliorare il monitoraggio e la rilevazione dei dati a livello europeo e di istituire un forum periodico per lo scambio di idee e migliori prassi a sostegno dell’elaborazione di politiche basate su dati concreti in questo settore (cfr. anche l’analisi approfondita dei mercati della droga dell’UE dell’Europol e dell’EUDA nonché la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità di Europol).
La risposta a modelli complessi di policonsumo di sostanze resta problematica

Il consumo di polisostanze è associato a maggiori rischi di problemi sanitari e sociali. Il termine si riferisce all’uso di due o più sostanze psicoattive, lecite o illecite, contemporaneamente o in sequenza. I dati di una serie di indicatori, tra cui l’indagine web europea sulle droghe del 2024 e l’analisi dei residui di siringhe da parte della rete ESCAPE, suggeriscono che il consumo di polisostanze è diffuso tra le persone che fanno uso di stupefacenti. Diversi fattori possono alimentare l’aumento delle segnalazioni di uso di polisostanze, tra cui la crescente integrazione dei mercati delle nuove sostanze psicoattive e delle droghe illecite. Ne sono un esempio la canapa miscelata con cannabinoidi semisintetici, gli stimolanti miscelati con catinoni sintetici e ketamina o i nuovi oppioidi sintetici miscelati con eroina o benzodiazepine o venduti come tali.
Che sia intenzionale o meno, l’uso combinato di droghe, anche con l’alcol, incrementa i rischi e complica l’erogazione degli interventi, tra cui il trattamento dell’avvelenamento acuto. La complessità dei modelli di consumo di droga si riflette nel fatto che la maggior parte delle overdose fatali implica l’uso di più di una sostanza, con gli oppioidi solitamente coinvolti in combinazione con altre droghe. L’alcol e le benzodiazepine sono presenti in una percentuale significativa di casi di overdose fatale. Date le crescenti sfide legate all’uso di polisostanze, l’EUDA si sta adoperando per migliorare la rilevazione dei dati e il monitoraggio dell’uso di polisostanze al fine di sostenere meglio le politiche e le migliori pratiche in questo settore.
Il mercato europeo della cannabis continua a crescere
La diversità e la potenza dei prodotti a base di cannabis sono in aumento

Si stima che circa l’1,5 % degli adulti nell’Unione europea (4,3 milioni di persone) faccia uso quotidiano, o quasi quotidiano, di cannabis, una categoria che ha le maggiori probabilità di andare incontro a problemi associati a questa sostanza. La potenza della resina di cannabis sequestrata rimane molto elevata in termini storici: il campione medio ora contiene il 23 % di THC, mentre la potenza media delle foglie rimane all’11 % di THC. Sebbene la resina e le foglie continuino a essere i prodotti a base di cannabis dominanti, una gamma crescente di prodotti a base di cannabis è ora disponibile per i consumatori, compresi i prodotti ad alta potenza che sono stati collegati a presentazioni di tossicità acuta da droghe nei reparti di emergenza degli ospedali. La questione è ulteriormente complicata dal fatto che alcuni prodotti venduti sul mercato illecito come cannabis possono essere adulterati con potenti cannabinoidi sintetici, mentre alcuni cannabinoidi semisintetici, come l’esaidrocannabinolo (HHC), sono apparsi di recente anche sui mercati commerciali di alcuni paesi europei. Questa diversità di prodotti ha implicazioni in termini di rischi per la salute dei consumatori e richiede una maggiore attenzione da parte della ricerca e della regolamentazione.
La valutazione dell’impatto dei cambiamenti della politica in materia di cannabis rimane fondamentale

Anche l’approccio politico europeo alla cannabis sta diventando più diversificato, in quanto alcuni Stati membri dell’UE stanno modificando, o stanno prendendo in considerazione di modificare, il proprio approccio politico al consumo di cannabis da parte degli adulti, istituendo accesso legale alla resina di cannabis e ai prodotti a base di foglie e infiorescenze. Nel dicembre 2021 Malta ha legiferato in favore della coltivazione domestica limitata, del possesso di piccole quantità e del consumo di cannabis in privato e di circoli senza scopo di lucro per la coltivazione comune. Nel luglio 2023 il Lussemburgo ha promulgato una legge che consente la coltivazione domestica e il consumo privato limitati; nel febbraio 2024 è stata la volta della Germania, la cui legislazione ora consente la coltivazione domestica limitata, il possesso e l’uso di piccole quantità e la presenza di circoli senza scopo di lucro.
Anche i Paesi Bassi stanno riesaminando il proprio approccio in questo settore; tuttavia, la coltivazione, la vendita e il possesso di cannabis rimangono reati. La vendita di piccole quantità di cannabis, fino a 5 grammi, a persone di età superiore ai 18 anni nei cosiddetti «coffee shop» che soddisfano determinati criteri è comunque tollerata da decenni. Poiché la cannabis è ancora fornita dal mercato illecito, i gruppi criminali traggono vantaggio da questo commercio. Per affrontare questo problema i Paesi Bassi stanno sperimentando in 10 comuni un modello di filiera «chiusa», in cui la cannabis prodotta in locali regolamentati è disponibile alla vendita in «coffee shop» specializzati.
Non è chiaro quale direzione prenderanno le future politiche europee. Ciò che è chiaro, tuttavia, è che lo sviluppo politico in questo settore dovrebbe essere accompagnato da una valutazione dell’impatto di eventuali cambiamenti introdotti. Questo tipo di valutazione richiede buoni dati di riferimento, il che sottolinea la necessità di migliorare il nostro monitoraggio degli attuali modelli di consumo della droga illecita più comunemente consumata in Europa.
Maggiore disponibilità di cannabinoidi semisintetici con rischi sconosciuti per la salute

In seguito all’introduzione di controlli legali sulla produzione di cannabinoidi sintetici in Cina nel 2021, la fornitura di queste droghe all’Europa è stata interrotta e una parte della produzione si è successivamente spostata in Europa. Tra i segnali della presenza della produzione di cannabinoidi sintetici in Europa vi è il sequestro di un piccolo numero di laboratori illeciti e l’importazione di precursori chimici per la loro produzione nel 2023. Nonostante le indicazioni di una significativa riduzione della disponibilità di cannabinoidi sintetici nel 2024, essi continuano a destare preoccupazione per la salute pubblica di alcune popolazioni vulnerabili, comprese le persone in carcere.
I cannabinoidi semisintetici, apparsi per la prima volta sul mercato europeo nel 2022, si sono diffusi rapidamente. Benché l’HHC (esaidrocannabinolo) sia stato il primo cannabinoide semi-sintetico ad apparire, oltre venti di queste sostanze sono state successivamente rilevate, solitamente commercializzate come alternative legali alla cannabis. Sebbene inizialmente i cannabinoidi semisintetici siano stati importati dagli Stati Uniti, si osserva ora una produzione europea. I cannabinoidi semisintetici sono ampiamente disponibili online e, in alcuni paesi, presso siti di vendita al dettaglio fisici. I prodotti principali sono forme edibili aromatizzate quali gelatine e vaporizzazioni, nonché cannabis a basso contenuto di THC spruzzata o miscelata con i cannabinoidi. La loro accessibilità e il loro presunto status giuridico possono attrarre sia i consumatori di cannabis sia i consumatori che si avvicinano per la prima volta, includendo potenzialmente i giovani e i bambini. Gli specifici cannabinoidi semisintetici presenti – di potenza variabile – e le loro concentrazioni possono cambiare significativamente tra i prodotti e i lotti.
Gli effetti dei cannabinoidi semisintetici sugli esseri umani rimangono scarsamente studiati. Le relazioni suggeriscono che le sostanze hanno effetti simili alla cannabis, con rischi di reazioni avverse che vanno dall’avvelenamento lieve a quello grave. Data la somiglianza farmacologica dei cannabinoidi semisintetici con la cannabis, è necessario fare chiarezza sul loro potenziale di scatenare episodi psicotici e sul loro rischio di dipendenza. Nel complesso, questa variabilità e imprevedibilità rappresenta un potenziale rischio di avvelenamento per i consumatori.
Crescente preoccupazione per la disponibilità di cocaina e ketamina
Una produzione e un traffico incessanti alimentano una disponibilità di cocaina senza precedenti

Nel 2023, per il settimo anno consecutivo, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato un quantitativo record di cocaina sequestrata, pari a 419 tonnellate. Il traffico di cocaina attraverso i porti marittimi europei in container commerciali intermodali è alla base dell’elevata disponibilità della droga. Con l’aumento delle misure di interdizione nei principali punti di ingresso della cocaina, i trafficanti prendono di mira anche i porti più piccoli di altri Stati membri dell’UE e dei paesi limitrofi, che possono essere più vulnerabili al traffico di droga. Questo spostamento delle rotte del traffico di droga può essere accompagnato da intimidazioni e violenze legate alla droga. Oltre allo sfruttamento dei container commerciali, i trafficanti utilizzano una serie di altre forme di trasporto e servizi di consegna, combinati con metodi innovativi di occultamento, per contrabbandare la cocaina in Europa.
La lavorazione illecita di prodotti a base di cocaina continua a svolgersi all’interno dell’Unione europea, con numerosi laboratori di cocaina smantellati ogni anno. La lavorazione della cocaina in Europa comporta spesso l’estrazione secondaria della sostanza precedentemente incorporata in altri materiali (ad esempio, occultata chimicamente in materie plastiche), cosa che la rende più difficile da individuare nel contesto di spedizioni commerciali. La base e la pasta di cocaina vengono trafficate in grandi quantità verso l’Europa per essere trasformate in cocaina cloridrato. Ogni anno vengono individuati alcuni impianti su larga scala per la lavorazione della cocaina. Nel complesso, il traffico di cocaina in Europa e la produzione della droga all’interno dell’Unione europea costituiscono una sfida dinamica e onerosa in termini di risorse per le autorità di contrasto e doganali.
Danni sociali e sanitari in aumento a causa della cocaina e del crack

La cocaina rimane, dopo la cannabis, la seconda sostanza illecita più comunemente consumata in Europa, con 2,7 milioni di giovani adulti (2,7 % dei giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni) che ne hanno segnalato il consumo nell’ultimo anno. La crescente disponibilità e una più ampia distribuzione geografica e sociale della droga sono evidenziate dai residui di cocaina rilevati nelle acque reflue comunali, che sono aumentati nella maggior parte delle città che dispongono di dati per il 2023 e il 2022. Sebbene non siano rappresentativi a livello nazionale, i servizi europei di controllo delle tossicodipendenze hanno riferito che la cocaina è stata la seconda sostanza individuata con maggiore frequenza negli screening effettuati nella prima metà del 2024. La cocaina è la seconda sostanza illecita più frequentemente segnalata da chi entra per la prima volta in un trattamento specialistico per tossicodipendenti ed è ora la sostanza più frequentemente segnalata nelle presentazioni di tossicodipendenza acuta ai reparti di emergenza degli ospedali sentinella.
L’uso della cocaina può dar luogo a modelli di consumo dipendenti e compulsivi ed è associato a una serie di conseguenze negative per la salute, aggravate dal consumo di polisostanze, con alcol o altre droghe illecite. L’uso combinato di cocaina e alcol è comune e la presenza delle due sostanze nell’organismo crea cocaetilene nel fegato, che è associato a maggiori rischi per la salute. L’uso della cocaina può indurre o precipitare stati psicotici, come la psicosi indotta da stimolanti. La gestione della comorbidità psichiatrica tra le persone con problemi di tossicodipendenza resta problematica, in quanto spesso mancano risposte integrate dei servizi sia di trattamento sia di salute mentale. I dati disponibili suggeriscono che la cocaina, di solito in presenza di oppioidi, è stata coinvolta in circa un quarto dei decessi per overdose nel 2023. Poiché l’uso della cocaina può aggravare i problemi cardiovascolari sottostanti, il suo contributo alla mortalità in Europa è probabilmente sottostimato.
Il consumo di cocaina, e in particolare di crack, sembra essere sempre più diffuso, soprattutto in seno a determinate comunità emarginate. Il fumo e il consumo di cocaina per via parenterale sono associati a maggiori problemi di salute ed è quindi preoccupante che l’assunzione di cocaina per via parenterale e il consumo di crack siano segnalati in più paesi. Il numero di pazienti che si sono sottoposti a trattamento per problemi legati alla cocaina per la prima volta è aumentato del 31 % tra il 2018 e il 2023, mentre il numero di pazienti che si sono sottoposti a trattamento per la prima volta per problemi legati al crack è aumentato del 35 %. Nel 2023 i locali di consumo controllati in 10 città di 8 paesi dell’UE hanno segnalato l’uso di crack da parte dei clienti, da sola o con eroina. Per rispondere alle esigenze delle persone che fumano crack, spesso insieme all’uso di oppioidi, i servizi di riduzione del danno potrebbero dover adattare i propri interventi per sostenere pratiche di fumo più sicure. Ciò può comportare la fornitura di kit comprendenti, ad esempio, pipette e filtri.
Aumento del rischio di danni derivanti da una più ampia disponibilità di ketamina

Sebbene la ketamina non sia ampiamente consumata in Europa e sia difficile da monitorare per diversi motivi, tra cui il suo diverso status giuridico nei vari paesi dell’UE, i dati attuali suggeriscono che sia maggiormente disponibile e che i danni alla salute correlati siano più evidenti. Tra gli intervistati nell’ambito dell’indagine web europea sulle droghe del 2024, il 14 % di coloro che avevano fatto uso di droghe negli ultimi 12 mesi ha segnalato di aver fatto uso di ketamina, principalmente nel contesto del consumo di polisostanze con altre droghe e alcol. Nel 2024, 82 città di 22 paesi dell’UE e della Norvegia hanno segnalato livelli relativamente bassi di residui di ketamina nelle acque reflue comunali.
La ketamina non è ampiamente prodotta in Europa, ma nel 2023 sono stati smantellati sei laboratori di norma coinvolti nella cristallizzazione della polvere di ketamina sfusa. Grandi quantitativi di ketamina, provenienti per lo più dall’India, sono introdotti nell’Unione europea e sono recentemente aumentati, con sequestri di polveri per un totale di 2,7 tonnellate nel 2023 segnalati al sistema di allerta precoce dell’UE. È probabile che la ketamina sia costantemente disponibile sui mercati della droga e possa essere diventata una sostanza di elezione in determinati contesti.
Nel 2023, i reparti di emergenza degli ospedali sentinella Euro-DEN in Europa hanno segnalato che la cocaina era la sostanza più frequentemente segnalata in combinazione con la ketamina nelle presentazioni di tossicità acuta. Tale sostanza è stata collegata a vari danni acuti e cronici dipendenti dal dosaggio, tra cui tossicità neurologica e cardiovascolare, problemi di salute mentale, quali la depressione, e complicazioni urologiche, come danni alla vescica dovuti all’uso intensivo o alla presenza di adulteranti. Il numero di clienti che hanno dichiarato di ricevere un trattamento per i problemi connessi all’uso della ketamina rimane basso, ma è più che raddoppiato tra il 2022 e il 2023, raggiungendo un numero stimato di 1 329.
Il trattamento dei problemi legati al consumo di stimolanti rimane complesso

Le conoscenze in merito a ciò che può costituire un trattamento efficace dei problemi connessi agli stimolanti sono in aumento, ma rimangono relativamente limitate. Sono necessari maggiori investimenti per garantire che gli interventi e i servizi siano adeguati alle crescenti esigenze osservate in questo settore in alcuni paesi. Nonostante alcuni investimenti nella ricerca, non esistono attualmente trattamenti farmacologici efficaci per il consumo problematico di stimolanti approvati dalle agenzie di regolamentazione. Gli interventi psicosociali possono essere efficaci, in particolare per le persone che utilizzano la cocaina (cfr. stimolanti: guida per le risposte sanitarie e sociali). Tuttavia, approcci quali la gestione delle emergenze possono incontrare difficoltà di attuazione all’interno dei sistemi sanitari europei.
Le persone che si iniettano stimolanti hanno probabilmente bisogno di un migliore accesso alla fornitura di aghi e siringhe perché potrebbero praticarsi iniezioni più spesso rispetto ai consumatori di oppioidi. Le risposte per questo gruppo spesso includono una forma di sensibilizzazione e la fornitura di attrezzature sterili per le iniezioni, preservativi, informazioni su un uso più sicuro delle iniezioni e sull’igiene di base, sulla cura delle vene e delle ferite e su creme e unguenti antibatterici (cfr. la pubblicazione dell’EUDA del 2025 in merito al materiale per la riduzione del danno). Queste sembrerebbero essere risposte adeguate, ma non esiste ancora una solida base di evidenze in questo settore. I servizi di controllo delle tossicodipendenze svolgono un ruolo importante anche nel rispondere ai danni correlati agli stimolanti in alcuni Stati membri dell’UE, fornendo informazioni sui rischi associati agli stimolanti di elevata purezza o adulterati.
Considerando il legame tra l’uso di stimolanti e i comportamenti sessuali a rischio, sono state sviluppate iniziative specifiche per le persone che fanno uso di stimolanti, tra cui metanfetamina e cocaina, nel contesto di attività sessuali sotto l’uso di sostanze. Tra questi figurano i servizi multidisciplinari che erogano interventi relativi alle droghe e alla salute sessuale, nonché gli sforzi per migliorare il collegamento tra i servizi (cfr. Spotlight on... Addressing sexual health issues associated with drug use [Riflettori su... come affrontare le questioni di salute sessuale associate al consumo di droga]).
Poiché i problemi connessi al consumo di stimolanti sembrano essere in crescita, questo settore necessita di ulteriori attività di ricerca e sviluppo di servizi. L’EUDA, l’UNODC e l’OMS stanno sviluppando un’iniziativa congiunta denominata «Scale-up» per sostenere il trattamento dei problemi connessi agli stimolanti.
La diversità degli stimolanti sintetici rappresenta una sfida crescente
Segnali di aumento della produzione di droghe sintetiche in Europa

L’intensificazione della produzione di droghe sintetiche in Europa è evidente dai rilevamenti di siti ad alto rendimento in alcuni paesi e dall’aumento dei sequestri di precursori chiave necessari per la produzione di queste sostanze. Alcuni laboratori possono anche essere utilizzati per produrre più sostanze, come gli stimolanti sintetici che hanno requisiti simili per quanto riguarda le sostanze chimiche e le attrezzature di produzione.
I sequestri di precursori chimici hanno subito variazioni e aumenti a seguito dell’introduzione di controlli normativi e regolamentari sulle sostanze chimiche comunemente utilizzate nella produzione di droghe illecite. Nel decennio fino alla fine del 2022, ogni anno, sono state sequestrate in media 54 tonnellate di precursori chimici, sia classificati sia non classificati; questo numero ha tuttavia raggiunto un livello record di 178 tonnellate nel 2023. L’aumento è stato determinato principalmente da ingenti sequestri di precursori alternativi per la produzione di anfetamina, metanfetamina e MDMA nei Paesi Bassi e in Ungheria. Negli ultimi anni si è registrato un aumento dei sequestri di precursori per la produzione di catinoni sintetici e di siti per la loro realizzazione, in particolare in Polonia. La produzione da parte delle reti criminali di precursori chiave da sostanze chimiche alternative, come i derivati glicidici di BMK e PMK, per la fabbricazione di anfetamine e MDMA, rappresenta una sfida in continua evoluzione per le dogane e le forze dell’ordine. Sia l’ambiente sia le comunità locali sono a rischio a causa dell’uso di sostanze chimiche pericolose necessarie per la produzione di droga o dell’inversione dell’occultamento chimico per il traffico di stupefacenti, in quanto i sottoprodotti sono spesso scartati in modo illegale e pericoloso.
La produzione europea di MDMA aumenta perché i prodotti a elevata potenza comportano rischi per la salute

L’MDMA è prodotta in Europa, principalmente nei Paesi Bassi e in Belgio, per il consumo interno e l’esportazione verso altri mercati. Le segnalazioni di aumenti dei sequestri di precursori di MDMA, associate a informazioni sulle relative esportazioni in paesi terzi, potrebbero rispecchiare un aumento della produzione della sostanza per i mercati mondiali e una ripresa generale a seguito del calo collegato alla pandemia di COVID-19. Desta preoccupazione anche il possibile utilizzo di una rotta inversa del traffico di cocaina, dall’Europa all’America Latina, per scambiare MDMA con cocaina.
Poiché la quantità di MDMA e la purezza delle partite di pillole e polveri vendute al dettaglio variano, i consumatori della droga sono esposti a rischi mutevoli e imprevedibili per la salute. Inoltre, il contenuto di MDMA nelle compresse di ecstasy è notevolmente aumentato, passando da una media di circa 84 milligrammi nel 2011 a 138-158 milligrammi, mentre alcune compresse contengono fino a 350 milligrammi di MDMA. I prodotti più potenti possono aumentare il rischio di esiti avversi per la salute, tra cui il decesso. Questi rischi per la salute possono essere esacerbati anche dal consumo di polisostanze che, secondo i dati provenienti da fonti diverse, è comune tra le persone che fanno uso di MDMA.
I catinoni sintetici sono sempre più integrati nel mercato europeo delle droghe

I dati attuali suggeriscono che i catinoni sintetici, un’ampia famiglia di stimolanti, sono costantemente disponibili sul mercato delle droghe in alcuni paesi e possono essere acquistati intenzionalmente come stimolanti di scelta a prezzi accessibili. I dati dei servizi di controllo delle tossicodipendenze indicano che i catinoni sintetici hanno maggiori probabilità di essere acquistati intenzionalmente rispetto al passato. Tuttavia, l’esposizione a sostanze inaspettate è risultata evidente dai campioni presentati, venduti come 3-MMC e spesso contenenti invece 2-MMC. Secondo l’indagine web europea sulle droghe del 2024, il 9 % degli intervistati aveva consumato catinoni sintetici negli ultimi 12 mesi. Sebbene alcuni indicatori possano suggerire che il mercato di tali droghe sembra essere in crescita, il monitoraggio di un ampio gruppo di composti rappresenta una sfida per gli strumenti originariamente concepiti per monitorare le sostanze illecite consolidate da tempo, come la cocaina. L’EUDA ha recentemente effettuato valutazioni dei rischi di tre nuovi catinoni sintetici, il 2-metilmetcatinone (2-MMC), il 4-bromometcatinone (4-BMC) e l’N-etilnorpentedrone (NEP) (cfr. le valutazioni dei rischi dell’EUDA).
Si è dimostrato che alcuni catinoni sintetici, come il 4-CMC, hanno effetti e potenziali danni ampiamente simili a quelli di altri psicostimolanti, come l’MDMA e l’anfetamina. Tuttavia, i catinoni sintetici sono un ampio gruppo di droghe contenenti sostanze che hanno effetti diversi o rischi per la salute che possono essere più gravi a causa della maggiore potenza, come i pirrolidino-derivati, che includono l’alfa-PHiP (α-pirrolidinoisoesanofenone). Gli effetti di molte di queste sostanze sugli esseri umani non sono stati studiati approfonditamente.
Nel 2023 le importazioni e i sequestri di catinoni sintetici sono stati pari a 37 tonnellate, in aumento rispetto alle 27 tonnellate del 2022 e alle 4,5 tonnellate del 2021. Nella maggior parte dei casi si è trattato di un numero limitato di spedizioni sfuse importate dall’India, principalmente attraverso i Paesi Bassi. Livelli significativi di produzione di catinoni sintetici si registrano anche in Europa, dove viene individuato un numero crescente di strutture per la produzione di droga, tra cui siti su larga scala, e vengono sequestrate quantità crescenti di precursori chimici.
Rischio che la produzione e il traffico di metanfetamina in Europa alimentino il consumo di questa sostanza.

Vi sono alcuni segnali che indicano che il consumo di metamfetamina, che rimane basso nella maggior parte dei paesi dell’UE, è ora presente in più paesi rispetto al passato.
La produzione e il traffico di amfetamina e metamfetamina in Europa continuano, sia per la domanda interna sia per l’esportazione verso i mercati di paesi terzi più lucrativi. Il benzil metil chetone (BMK) è un precursore chimico fondamentale per la produzione di entrambe le droghe. Altre sostanze che possono essere utilizzate per produrre BMK sono scelte dalle reti criminali per evitare di essere scoperte e i sequestri di tali sostanze sono in aumento in Europa. Nell’Unione europea continuano a essere scoperti impianti di produzione su larga scala per la produzione di queste droghe. I siti di produzione multi-droga, in grado di passare da una sostanza all’altra, sono in corso di smantellamento e possono attirare le reti criminali per la produzione di prodotti di migliore qualità destinati all’esportazione, quali la metamfetamina cristallina, insieme a quelli meno lucrativi per i consumatori domestici, come l’amfetamina e altri stimolanti sintetici. I sequestri di acido tartarico, una sostanza chimica per il recupero della forma più potente e ricercata di metamfetamina (la d-metamfetamina, usata per la «crystal meth») da miscele prodotte con metodi BMK, sono più che quadruplicati nel 2023, raggiungendo 10,9 tonnellate.
Inoltre, sebbene le quantità sequestrate sia di amfetamina sia di metamfetamina siano state relativamente stabili negli ultimi anni, sono stati segnalati leggeri aumenti nel 2023. Alcune grandi partite di metanfetamina sequestrate potrebbero indicare il trasbordo della droga attraverso l’Europa verso altre destinazioni. Ciò potrebbe rispecchiare l’attrattiva per i trafficanti di instradare le spedizioni attraverso luoghi meno connessi al traffico internazionale di droga nel loro tragitto verso la destinazione prevista.
La produzione e il traffico di metanfetamina in Europa creano il potenziale per una maggiore disponibilità di queste droghe sui mercati locali degli stimolanti, che a volte possono subire cambiamenti dinamici nei prodotti disponibili per i consumatori.
Crescente preoccupazione per i danni ambientali causati dalla produzione di droghe illecite
Dalle elevate esigenze idriche ed energetiche della coltivazione illecita di cannabis alla deforestazione associata alla coltivazione di coca, l’impronta ambientale della produzione di droga è significativa. I cambiamenti normativi riguardanti la cannabis in alcuni paesi hanno facilitato la ricerca sugli impatti ambientali della produzione della droga, tra cui l’impronta di carbonio, l’erosione del suolo e gli effetti sulle riserve idriche.
Il danno ambientale è strettamente legato alla produzione di droghe sintetiche, in particolare allo scarico di rifiuti chimici tossici, ma permangono notevoli lacune nelle conoscenze.
Lo smantellamento di laboratori di droghe sintetiche su larga scala nell’Unione europea, insieme ai segnali di aumento della lavorazione della cocaina e della produzione di catinoni sintetici, sottolinea l’urgenza di affrontare queste lacune conoscitive. L’impatto ambientale della produzione di MDMA in Europa è significativo: ogni chilogrammo di MDMA genera circa 58 chilogrammi di rifiuti tossici. Nel complesso, la produzione di MDMA nell’Unione europea genera potenzialmente tra le 1 000 e le 3 000 tonnellate di rifiuti chimici all’anno. I siti di produzione sono inoltre soggetti a incidenti, esplosioni e incendi a causa della volatilità delle sostanze chimiche coinvolte, il che comporta rischi significativi per le comunità circostanti.
Poco si sa delle conseguenze ambientali del traffico di droga, che può comportare pratiche distruttive per l’ambiente come il disboscamento delle foreste per creare piste d’atterraggio clandestine. Analogamente, le rotte del traffico di droga attraverso zone sensibili dal punto di vista ambientale possono accelerare la distruzione degli habitat e la perdita di biodiversità. Nel contesto del traffico marittimo, le imbarcazioni utilizzate per il traffico di droga possono essere deliberatamente affondate o abbandonate dopo le consegne o durante i tentativi di intercettazione.
L’EUDA sostiene gli sforzi volti a stimare l’impronta di carbonio della coltivazione di cannabis, analizzando la contaminazione delle acque sotterranee dovuta allo smaltimento dei rifiuti di droghe sintetiche e sviluppando un quadro per il monitoraggio degli effetti ambientali della produzione di droghe illecite. Queste iniziative mirano a delineare un quadro più chiaro del modo in cui la produzione di droghe influisce sull’ambiente naturale e a orientare le risposte basate su dati oggettivi.
La complessa situazione dell’eroina e degli oppioidi in Europa
Il consumo di polisostanze è legato alla maggior parte dei decessi correlati agli oppioidi

La comprensione dei fattori che influenzano l’andamento dei decessi causati da sostanze stupefacenti è fondamentale per lo sviluppo di risposte efficaci per prevenire e contrastare le overdosi, ma le informazioni disponibili sono ancora limitate. Poiché possono emergere rapidamente nuove minacce in materia di droga, migliorare la tempestività e la completezza dei dati è fondamentale per rafforzare la preparazione. I dati disponibili indicano che, secondo le stime, nel 2023 nell’Unione europea sono stati segnalati 7 500 decessi correlati agli stupefacenti, con un tasso di mortalità di 24,7 decessi per milione di abitanti di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
Nel complesso, gli oppioidi, di solito in combinazione con altre sostanze, rimangono le droghe più comunemente implicate nei decessi da stupefacenti. Tuttavia, l’eroina non è più presente nella maggior parte dei decessi per overdose, tranne in alcuni paesi, e altri oppioidi, nonché altre droghe, svolgono ora un ruolo importante. In alcuni paesi, una quota significativa dei decessi per overdose è associata a oppioidi diversi dall’eroina, tra cui il metadone e, in misura minore, la buprenorfina, i farmaci antidolorifici contenenti oppioidi e altri oppioidi sintetici. L’alcol, insieme alle benzodiazepine, è presente in una percentuale significativa di casi di overdose mortale con oppioidi. Nei dati tossicologici insieme agli oppioidi sono segnalati anche stimolanti come la cocaina.
Nel complesso, il consumo combinato di diverse classi di stupefacenti rimane un fattore importante, ma non sufficientemente riconosciuto, per comprendere e rispondere alla mortalità indotta dagli stupefacenti. L’EUDA coordinerà una rete di laboratori forensi e tossicologici, aumentando la capacità analitica disponibile per monitorare in che modo diversi stupefacenti e relative associazioni stanno incidendo sulle tendenze in materia di mortalità.
La prevenzione dei casi di overdose e dei decessi da oppioidi richiede un potenziamento dei servizi

Poiché gli oppioidi continuano a essere coinvolti nella maggior parte dei decessi per overdose nell’Unione europea, sono particolarmente importanti risposte efficaci nei confronti di queste droghe. Gli interventi in questo settore possono in primo luogo mirare a prevenire il verificarsi di casi di overdose o, in presenza di tali casi, a prevenire il decesso. L’attuazione di programmi basati sul naloxone, tra cui progetti pilota, intesi a prevenire i decessi per overdose, è stata segnalata fino al 2023 da 15 paesi europei. Il cambiamento dei modelli di consumo e la disponibilità di varie formulazioni di naloxone iniettabile e in spray nasale possono ora richiedere ai servizi di rivedere gli attuali protocolli di somministrazione e di aggiornarli in base ai farmaci disponibili. I casi di overdose correlati a potenti oppioidi sintetici possono rendere necessaria, ad esempio, la somministrazione di più dosi di naloxone come antidoto degli oppioidi. Tuttavia, le linee guida del 2024 per rispondere ai casi di overdose confermano che la gestione iniziale della tossicità acuta da oppioidi rimane immutata, indipendentemente dal fatto che sia una conseguenza dell’eroina, di oppioidi soggetti a prescrizione medica o di nuovi oppioidi sintetici, come i derivati del fentanil o i nitazeni. Continua a essere cruciale che siano somministrate dosi titolate di naloxone a persone con tossicità acuta per oppioidi. Ciò evidenzia l’importanza di formare coloro che potrebbero intervenire o assistere a un caso di overdose al pronto soccorso, compreso l’uso del naloxone.
Gli oppioidi nitazenici aumentano il rischio di avvelenamento

I nuovi oppioidi sintetici sono estremamente potenti, il che significa che una piccola quantità è sufficiente per produrre molte dosi da vendere al dettaglio e può comportare elevati rischi di avvelenamento potenzialmente letali. Gli oppioidi nitazenici sono entrati di recente nel mercato delle droghe illecite in Europa, dove sono stati gli unici nuovi oppioidi segnalati al sistema di allerta precoce dell’UE nel 2023. La disponibilità di queste droghe sta aumentando, creando maggiori rischi per le persone che fanno uso di oppioidi, che possono trovarli mischiati ad altre droghe, venduti in modo improprio o in farmaci falsi. Nel 2023 la quantità di nitazene in polvere rilevata in Europa è triplicata.
Le segnalazioni al sistema di allerta precoce dell’UE indicano un recente aumento significativo della disponibilità di medicinali contraffatti contenenti oppioidi nitazene in Europa, con almeno otto paesi che li hanno confiscati nel 2023. Questi prodotti in genere imitano i farmaci soggetti a prescrizione legittima, in particolare l’ossicodone e, in misura minore, le benzodiazepine. Le preoccupazioni al riguardo includono il rischio che si diffondano oltre i consumatori di oppioidi ad alto rischio verso popolazioni più ampie senza conoscenza degli oppioidi, tra cui i giovani.
In Irlanda i nitazeni sono stati venduti impropriamente come eroina nel 2023 e come benzodiazepine nel 2024, causando consumo involontario e diversi casi di overdose. Nel 2023 o 2024 sono stati segnalati focolai o numeri significativi di decessi e tossicità acuta correlati ai nitazeni in Germania, Francia, Svezia e Norvegia. Le relazioni dell’Estonia e della Lettonia indicano che i nitazeni rappresentano una quota significativa dei decessi per overdose in questi paesi. A causa della loro elevata potenza e del fatto che sono sostanze nuove, vi sono timori che gli oppioidi nitazenici possano non essere periodicamente rilevati nelle procedure comunemente utilizzate per le autopsie tossicologiche, portando a sottostime del loro coinvolgimento.
Nel 2024 la Cina ha ampliato il controllo degli oppioidi nitazenici per includere ora 10 sostanze. Ciò potrebbe riorientare il mercato dai composti dominanti come il metonitazene e il protonitazene verso nuovi derivati o famiglie alternative di oppioidi, con conseguente sottostima del loro coinvolgimento. Ad esempio, dalla metà del 2024 si è registrato un lieve, ma significativo, aumento dei rilevamenti di sostanze appartenenti alla famiglia delle «orfine» benzimidazole, con 5 paesi dell’UE che hanno segnalato ciclorfina e 2 che hanno rilevato spiroclorfina. Sebbene non siano attualmente disponibili dati farmacologici su queste sostanze, la loro somiglianza strutturale con la brorfina, un potente oppioide, suggerisce che il rischio principale per la salute è probabilmente la depressione respiratoria.
Il potenziale impatto dei cambiamenti nella produzione e nel traffico di eroina rimane poco chiaro, ma la preparazione è fondamentale

La proibizione degli stupefacenti, che comprende la coltivazione del papavero da oppio, introdotta dai talebani nell’aprile 2022, ha notevolmente ridotto la produzione di oppio ed eroina in Afghanistan, principale fonte della droga in Europa. Se mantenuto, un calo nella produzione di oppio ed eroina in Afghanistan potrebbe influire sulla disponibilità di eroina in Europa, anche se è difficile prevedere quando ciò potrebbe accadere e come potrebbe essere sperimentato nei diversi Stati membri dell’UE. In Europa, diversi indicatori suggeriscono che il mercato dell’eroina si è contratto nel corso degli ultimi 10 anni. Nonostante le ampie fluttuazioni dei quantitativi sequestrati, l’andamento a lungo termine dei prezzi e della purezza e il numero di sequestri suggeriscono che l’offerta potrebbe essere aumentata rispetto alla domanda nel corso del periodo specificato. Al di là dei vincoli di approvvigionamento, la resilienza del mercato e l’adattamento rimangono considerazioni fondamentali per comprendere meglio i segnali di cambiamento nel mercato europeo dell’eroina. Ad esempio, le relazioni indicano che le scorte di oppio all’interno dell’Afghanistan potrebbero aver contribuito a tamponare l’impatto immediato della proibizione (cfr. la recente pubblicazione dell’EUDA sull’Afghanistan). Inoltre, il valore relativamente elevato del mercato europeo dell’eroina potrebbe far sì che la relativa fornitura all’Europa evidenzi una certa resilienza nel breve e medio termine. Per di più, le reti di trafficanti sono altamente adattabili e potrebbero cambiare le rotte a seguito dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e dei conflitti in Medio Oriente. Tuttavia, sarebbe difficile sostituire completamente l’eroina proveniente dall’Afghanistan con forniture provenienti da altri paesi produttori, come il Myanmar, data la quantità di oppio ed eroina prodotta e introdotta dall’Afghanistan prima dell’attuale proibizione.
Di fronte all’incertezza, l’Europa deve migliorare la propria preparazione per affrontare le potenziali sfide derivanti da tale cambiamento del mercato. Sebbene l’aumento del policonsumo di sostanze e il passaggio da una sostanza all’altra, sia che si tratti di altri oppioidi o stimolanti, tra coloro che utilizzano oppioidi, siano probabili esiti di una minore disponibilità di eroina, un mezzo fondamentale per prevenire questo scenario sarebbe quello di ampliare l’accesso rapido al trattamento con agonisti degli oppioidi e ai relativi supporti, nonché ai programmi di distribuzione di aghi e siringhe. È inoltre importante garantire un accesso sufficiente al naloxone per prevenire i decessi per overdose. Il monitoraggio delle droghe disponibili per la vendita al dettaglio nei mercati locali della droga rimane importante per individuare rapidamente i cambiamenti nelle sostanze destinate alla vendita e la presenza di lotti pericolosi di droghe. Il sistema di allerta precoce dell’UE continuerà a svolgere un ruolo chiave in questo senso, così come il nuovo sistema di valutazione delle minacce dell’EUDA.
La risposta all’evoluzione dei problemi della droga in Europa
Consumo di sostanze tra gli studenti

Il monitoraggio del consumo di sostanze tra gli adolescenti rimane fondamentale per lo sviluppo di politiche future efficaci in materia di droga. L’ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs – progetto di indagine europea nelle scuole su alcol e altre droghe) fornisce approfondimenti sui comportamenti a rischio degli adolescenti in Europa. L’ultimo ciclo dei sondaggi, condotto nel 2024 in 37 paesi europei, rivela che, nonostante il calo a lungo termine del consumo di sostanze tra gli adolescenti, le tendenze emergenti destano nuove preoccupazioni.
La cannabis resta la sostanza illecita più comunemente consumata, sebbene la prevalenza una tantum sia scesa al livello più basso dal 1995. Mentre i ragazzi generalmente riferiscono un consumo più elevato, i divari di genere si stanno riducendo, con alcune eccezioni in cui le ragazze superano i ragazzi. L’iniziazione precoce e il consumo ad alto rischio continuano a destare preoccupazione, sebbene l’uso corrente complessivo (definito sulla base degli ultimi 30 giorni) tra gli studenti dell’UE sia sceso al 5 %, un dato che rispecchia una tendenza al ribasso a lungo termine.
Il consumo di altre sostanze illecite è diminuito tra gli studenti oggetto delle rilevazioni ESPAD, come anche il divario tra i sessi, sebbene i ragazzi continuino a riferire un consumo maggiore. Nel frattempo, sono in aumento l’uso per inalazione tra le ragazze, nonché l’uso di farmaci senza prescrizione medica.
Il fumo di sigaretta è diminuito notevolmente negli ultimi decenni, con una prevalenza una tantum dimezzatasi tra il 1995 e il 2024. Tuttavia, l’iniziazione precoce persiste, soprattutto tra le ragazze, nelle quali negli ultimi anni è recentemente aumentata la percentuale di consumo giornaliero di tabacco da fumo a 13 anni o in età ancora più precoce. Intanto, l’uso di sigarette elettroniche è aumentato notevolmente tra gli adolescenti, con tassi di iniziazione precoce e di consumo quotidiano in aumento, un dato che alimenta le preoccupazioni sull’uso duale (sigarette tradizionali ed elettroniche) e rispecchia una più ampia deriva verso prodotti alternativi alla nicotina.
Anche il consumo di alcol è diminuito nel tempo, in termini di uso sia complessivo sia occasionale in quantità eccessive (cosiddetto «binge drinking»). Si tratta, tuttavia, di una diminuzione più pronunciata tra i ragazzi, mentre tra le ragazze si evidenzia una tendenza più stabile. Nonostante questi progressi, l’alcol rimane ampiamente accessibile e sia l’iniziazione precoce sia il consumo alcolico eccedentario rimangono un problema significativo.
In termini di benessere mentale, in media il 59 % degli studenti dichiara di avere un buon benessere mentale. I risultati evidenziano notevoli differenze regionali e disparità di genere, in quanto le ragazze continuano a riferire un benessere inferiore a quello dei ragazzi. I punteggi di benessere più bassi si registrano nei paesi caratterizzati da conflitti e instabilità.
Gli sforzi di prevenzione sono diffusi e la maggior parte degli studenti ha partecipato ad almeno un intervento. L’alcol è l’argomento trattato più di frequente, mentre le sostanze illecite e i rischi comportamentali ricevono minore attenzione. I programmi di prevenzione basati sulle abilità personali, che pongono l’accento sugli approcci interattivi, sono più comuni nell’Europa occidentale e meridionale.
Nel loro insieme, questi risultati rispecchiano la natura mutevole del consumo di sostanze tra gli adolescenti e i settori di cui le risposte esistenti potrebbero dover tenere conto man mano che vengono valutate.
L’attuazione di strategie di prevenzione dell’uso di sostanze basate sull’evidenza a livello locale è cruciale
La prevenzione mira a prevenire o ritardare l’uso di sostanze psicoattive. Può inoltre aiutare coloro che hanno iniziato a consumare sostanze stupefacenti a evitare lo sviluppo di disturbi correlati all’uso di droghe. Tuttavia, non tutti gli approcci adottati in questo settore sono efficaci e l’interesse per l’individuazione e l’attuazione di interventi di prevenzione basati su evidenze scientifiche è in aumento. In Europa, le decisioni politiche strategiche in materia di prevenzione possono essere spesso prese a livello nazionale o regionale, mentre le decisioni di finanziamento dei programmi di prevenzione possono essere adottate a livello locale. L’attuazione di opzioni basate su dati concreti è problematica quando i soggetti coinvolti non sono sufficientemente formati in materia di prevenzione, ma devono comunque prendere decisioni operative in merito agli interventi. Una conseguenza di ciò è che spesso l’importanza delle politiche locali di prevenzione ambientale non è adeguatamente presa in considerazione. Gli interventi ambientali sono progettati per modificare il contesto in cui le persone prendono decisioni e sostenere scelte più sane. A tal fine si ricorre a misure normative, economiche e fisiche che incidono fortemente sui comportamenti a rischio e sul benessere. I cambiamenti si protraggono modificando il contesto sociale, quali le convinzioni, le norme e i comportamenti accettabili.
L’EUDA attua il curriculum europeo di prevenzione (EUPC) per formare gli attori della prevenzione a livello locale e sostenere la selezione e l’attuazione di politiche e programmi di prevenzione efficaci. Questo lavoro è supportato dal registro di prevenzione dell’EUDA, Xchange, un catalogo europeo online di interventi di prevenzione valutati, e dallo sviluppo del toolkit europeo per gli standard di qualità della prevenzione delle droghe. L’EUPC copre tutte le sostanze psicoattive, affrontando i determinanti comportamentali sottostanti del consumo di sostanze e altri comportamenti a rischio che condividono questi fattori di rischio e protettivi, come la violenza giovanile, la criminalità, il bullismo e i comportamenti sessuali a rischio.
L’uso di polisostanze e la diversità delle droghe iniettate creano ostacoli alla riduzione del danno

Nonostante l’uso di stupefacenti per via parenterale continui a diminuire in Europa, questo comportamento rimane la causa di un livello sproporzionato di danni acuti e cronici alla salute associati al consumo di sostanze illecite. Sulla base di dati recenti, si stima che nell’ultimo anno oltre mezzo milione di persone abbia assunto droghe per via parenterale. I dati del 2023 dell’analisi dei residui di siringhe della rete ESCAPE mostrano che nelle città europee vengono iniettate diverse sostanze, tra cui oppioidi, stimolanti, medicinali e nuove sostanze psicoattive. La metà delle siringhe analizzate conteneva residui di due o più categorie di droghe, il che potrebbe indicare che le persone che si iniettano droghe spesso si iniettano più di una sostanza o che le siringhe vengono riutilizzate. In entrambi i casi, queste persone sono esposte a danni significativi.
Nell’ultimo decennio l’Europa ha registrato almeno sette focolai documentati di infezioni da HIV nelle città, causati, almeno in parte, dall’assunzione per via parenterale di stimolanti. Per prevenire danni acuti e cronici sono necessari livelli elevati di prestazione di servizi di riduzione dei danni, ma i livelli attuali rimangono inadeguati in diversi paesi dell’UE. Ciò è particolarmente vero per i programmi di aghi e siringhe, con livelli di fornitura in molti paesi dell’UE inferiori alle raccomandazioni dell’OMS.
I potenziali usi terapeutici delle sostanze psichedeliche sollevano questioni politiche

La ricerca sulle terapie assistite da sostanze come la psilocibina, la DMT e l’LSD per patologie neuropsichiatriche difficili da trattare, come il disturbo da stress post-traumatico e la depressione resistente al trattamento, sta progredendo rapidamente. Sebbene alcune sostanze psichedeliche si siano dimostrate promettenti nell’alleviare i sintomi specifici associati a questi disturbi, la generalizzazione in quest’area rimane difficile, in parte a causa dell’elevato numero di sostanze in esame e in parte a causa dell’ampia gamma di condizioni che vengono studiate.
Alcune giurisdizioni al di fuori dell’Unione europea hanno iniziato a regolamentare l’uso delle sostanze psichedeliche per scopi medici e terapeutici, suscitando un notevole interesse commerciale. Allo stesso tempo, i dati disponibili mostrano la presenza in tutti i paesi dell’UE di pratiche non regolamentate o illegali che comportano l’uso di sostanze psichedeliche in interventi incentrati sul benessere, sulla terapia o sulla spiritualità. Queste pratiche prevedono in genere l’uso di sostanze come la psilocibina, l’ayahuasca (N,N-dimetiltriptamina o DMT) e la 5-metossi-N,N-dimetiltriptamina (5-MeO-DMT). Gli eventi spesso si svolgono in contesti di gruppo guidati da vari facilitatori, sciamani o guide. In alcuni paesi operano in modo relativamente aperto, ma in altri rimangono nascosti. Sebbene in alcuni di questi eventi si affermi di integrare elementi di supporto terapeutico, la maggior parte opera al di fuori delle strutture sanitarie formali, spesso in spazi illegali, non regolamentati o giuridicamente ambigui. Queste pratiche emergenti comportano dei rischi, in particolare per le persone vulnerabili e per quelle con problemi di salute mentale preesistenti. Mancano prassi ottimali o linee guida standardizzate basate sulla ricerca.
Se le pratiche psichedeliche organizzate e non regolamentate continueranno a diffondersi, una sfida fondamentale per i responsabili delle politiche e gli operatori sanitari consisterà nel comprendere meglio la portata e l’impatto di queste attività, nonché i rischi per la salute associati e le risposte per la riduzione dei danni. Il rafforzamento degli sforzi di monitoraggio sarà fondamentale per affrontare l’evoluzione del panorama dell’uso di sostanze psichedeliche in Europa. Una recente pubblicazione dell’EUDA affronta le domande più frequenti sulle sostanze psichedeliche.
La risposta ai problemi in materia di droga nelle carceri europee rimane una sfida

Le indagini indicano che le persone in carcere nell’Unione europea segnalano elevati livelli di prevalenza una tantum di sostanze prima della detenzione e un aumento dei livelli di consumo, in particolare di eroina, cocaina e amfetamine, rispetto alla popolazione generale. Sebbene la gamma di servizi per le persone che affrontano problemi connessi alla droga nelle carceri europee sia migliorata negli ultimi anni, permane la necessità di ampliare alcune risposte, sia durante la detenzione sia dopo la scarcerazione.
Le droghe sono introdotte nelle carceri in vari modi, tra cui l’occultamento interno da parte dei detenuti, dei visitatori e, in alcuni casi, da parte del personale, nonché il traffico effettuato con l’uso di droni. Le sostanze potenti, come i cannabinoidi sintetici, gli oppioidi e vari farmaci, possono essere privilegiate, in quanto più facilmente occultabili. Queste sostanze rappresentano una grave minaccia per la salute delle persone in carcere, tra cui il rischio di overdose. Nel corso del 2024 in Irlanda, ad esempio, sono stati segnalati tre focolai di avvelenamento e sovradosaggio nelle carceri. In caso di assunzione di stupefacenti per via parenterale, nel contesto di un accesso limitato alla fornitura di attrezzature sterili per l’iniezione, i rischi di trasmissione di virus trasmissibili per via ematica, tra cui l’HIV e l’HCV, sono più elevati.
Quasi tutti i paesi dell’UE riferiscono che l’accesso al trattamento con agonisti degli oppioidi è disponibile almeno in alcune delle loro carceri. Pochissimi, tuttavia, segnalano l’esistenza di programmi di fornitura di aghi e siringhe, o di programmi di naloxone per prevenire i decessi per overdose, e il collegamento alle cure per le malattie infettive rimane limitato in molti paesi dell’UE per le persone in carcere. L’ECDC e il kit di strumenti EUDA per l’eliminazione dell’epatite in carcere sostengono il miglioramento delle attività mirate alle malattie infettive relativamente a questa sottopopolazione.
In breve
Dati fonte
La serie completa di dati fonte della Relazione europea sulla droga 2025, compresi i metadati e le note metodologiche, è disponibile nel catalogo dei dati dell’Agenzia.
Di seguito è disponibile un sottoinsieme di questi dati, utilizzato per generare infografiche, grafici e altri contenuti analoghi nella presente pagina.